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Aziende in fuga da Google Ads: aumentano le richieste per il servizio SEO

Negli ultimi mesi si rincorrono affermazioni del tipo “La SEO è morta” o “Ora decide tutto l’AI”. In realtà, la SEO non è sparita: è cambiata profondamente. E in uno scenario dove i clic organici si riducono e i costi pubblicitari aumentano, la SEO non è più un optional ma un asset strategico.

E’ così che ho ricevuto negli ultimi due mesi il doppio delle richieste di attivazione del servizio SEO rispetto ai primi mesi del 2025”. E’ quanto afferma Noris Montemezzani, consulente SEO da oltre 10 anni. Sul sito montemezzani.it propone soluzioni di visibilità non solo organica, ma dichiara senza alcun ombra di dubbio che la richiesta maggiore è quella di massimizzare gli investimenti puntando su un servizio che possa portare a conversioni nel medio lungo termine.

Il declino dei clic organici (o “zero-click searches”)

Nel 2024 quasi il 60% delle ricerche su Google negli Stati Uniti e in Europa non si è tradotto in alcun clic verso siti esterni.
Già nel 2020, studi come quelli di SparkToro e SimilarWeb avevano rilevato che fino al 65 % delle ricerche terminava senza alcuna interazione con risultati esterni al motore.
Questo trend si è intensificato con l’introduzione massiccia di AI overview, snippet ampliati e pannelli informativi, che spingono gli utenti a restare nella SERP.

Impatto per le PMI: meno traffico potenziale da Google, visibilità organica più difficile da ottenere, contenuti di valore che rischiano di non emergere.

Il risultato? CPC in crescita, un trend che non dà tregua

Nel primo trimestre del 2024, il costo per clic medio su Google Ads è cresciuto del 13 % rispetto allo stesso periodo del 2023, secondo dati raccolti da Search Engine Land.
Nel settore retail, si registrano incrementi del 40–50 % dei CPC negli ultimi cinque anni, con picchi superiori al 100 % in settori competitivi e campagne Smart.

Molte aziende si trovano a dover investire budget sempre più elevati per ottenere gli stessi risultati di qualche anno fa. Con un ROI in calo, cresce la necessità di strategie più sostenibili e strutturate.

Le aziende tornano a investire nella SEO

In questo scenario, si sta registrando un aumento concreto delle richieste di consulenza SEO, soprattutto da parte di imprese che avevano puntato quasi esclusivamente su campagne a pagamento.

Questa inversione di tendenza è guidata da tre esigenze molto chiare:

  • Ridurre la dipendenza dagli Ads: oggi un’interruzione delle campagne significa spesso perdita immediata di visibilità.
  • Costruire una presenza duratura: il traffico organico ben posizionato non è soggetto ad aste né a variazioni di budget.
  • Ottimizzare l’intero ecosistema digitale: la SEO moderna non è solo posizionamento su Google, ma analisi del funnel, ottimizzazione UX, contenuti, dati strutturati, performance.

Una SEO più strategica e orientata al risultato

Una strategia SEO efficace oggi deve puntare sulla qualità e sulla conversione, non solo sul posizionamento.
Servono audit tecnici approfonditi, keyword research evoluta, contenuti che sappiano rispondere a intenti complessi, e ottimizzazioni capaci di far emergere un sito anche in uno scenario affollato da AI e zero-click.

La SEO è l’unico canale in grado di intercettare attivamente i bisogni dei potenziali clienti nel momento in cui li esprimono, attraverso ricerche concrete e intenzionali. Le sponsorizzate possono spingere un prodotto, ma non possono sostituire l’ascolto della domanda consapevole che arriva direttamente dai motori di ricerca.

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