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Come fare un curriculum vitae

Ad essere sinceri non esiste un’unica formula per stendere un curriculum vitae. Ci sono infatti un’infinità di risorse online che trattano questo argomento e cercano di fornire risposte alla domanda “come si scrive un curriculum?”. Tuttavia, dopo un’estesa ricerca, è possibile ritrovarsi più confusi di prima. Fortunati grazie alla nostra vasta esperienza nel campo del reclutamento e della selezione del personale, siamo in grado di fornirti alcuni preziosi consigli su come realizzare un curriculum vitae ottimale per la posizione che stai cercando, o per valutare l’efficienza del tuo attuale curriculum e, se occorre, migliorarlo. Ecco alcune indicazioni su come redigere un curriculum. Affacciarsi su un formato di curriculum vitae può essere un ottimo punto di partenza.

Dimmi che lavoro vuoi fare, e ti guiderò sulla creazione di un CV efficace

Pensi che il tuo CV debba essere un tedioso documento standard da spedire sperando nella buona fortuna? È una scelta che molti fanno. O preferisci che si trasformi in un passaporto verso il lavoro che hai sempre sognato?

Questi sono gli interrogativi fondamentali da porsi quando stai per redigere un curriculum vitae. Non dimenticare che stai compiendo il primo passo per candidarti ad un’opportunità lavorativa o presentarti ad un’impresa: per questo rispondere a ‘come creare un CV che catturi l’occhio del selezionatore’ è il primo quesito da risolvere. Inoltre, al curriculum vitae dovrebbe sempre seguirsi (salvo diverse indicazioni nel bando) una lettera di presentazione adeguata alla posizione ambizionata.

Le chiavi per redigere un CV impeccabile sono: attenzione, dettaglio e personalizzazione. Se fossi invitato a una première di teatro, ti presentaresti in tuta da jogging e pantofole? Chiaramente no, infatti selezioneresti l’abito più consono all’occasione. Allo stesso modo, il tuo CV deve essere modellato in base alla posizione e all’azienda per la quale stai facendo domanda. Un metodo efficace per la redazione di un CV adatto consiste nel partire dall’offerta di lavoro, mettendo in evidenza quanto sei in sintonia con le competenze richieste, modellando il tuo background formativo e lavorativo in modo da allinearlo più possibile con l’opportunità lavorativa specifica. Ad esempio, può essere utile citare le tue abilità e la padronanza di strumenti che possono essere utilizzati anche nel ruolo per cui stai facendo domanda.

Nonostante ci siano alcune regole base, nella selezione del formato del curriculum è sempre necessario considerare se l’offerta di lavoro o l’azienda chiede un CV in inglese, un Curriculum vitae europeo o un Europass CV.

Creare un CV efficace: guide e strategie

Le informazioni personali sono la chiave

Allo stesso modo in cui ti presenti a qualcuno, le prime notizie che devono apparire nel tuo CV sono relative ai dati personali: nome, cognome, data di nascita, luogo di residenza, e ovviamente i contatti (prova a includere l’email e un numero di telefono, possibilmente il tuo cellulare). Se hai il profilo LinkedIn o altri profili sui social (questo è particolarmente importante se stai cercando lavori correlati con il mondo digitale), non dimenticare di includerli, così come un eventuale blog o sito web personale.

Mettere la foto nel CV: dovresti farlo? Anche se inserire la foto non è necessario, se decidi di farlo, devi assicurarti che sia professionale (diciamo, evita le foto sulla spiaggia). Inoltre, assicurati che anche la email che inserisci sia professionale. La scelta più sicura ma anche la più appropriata è un indirizzo che include il tuo nome e cognome.

Elementi da includere nel tuo CV

Come puoi creare un curriculum che possa rappresentare efficacemente il tuo percorso educativo e professionale, ma che non risulti ambiguo, troppo conciso o eccessivamente lungo? Il primo suggerimento per la parte principale del tuo CV è di delineare una panoramica di tutte le attività che hai svolto fino ad oggi e di preparare il CV in modo da riassumere le tue esperienze puntando su aspetti chiave, mettendo in evidenza solo ciò che è più importante o più rilevante per il ruolo a cui stai puntando.

Come riportare nel CV le proprie esperienze accademiche e lavorative

In merito alle esperienze accademiche, è consigliabile citare i titoli ottenuti e gli istituti frequentati, includendo eventuali percorsi di formazione all’estero e, se rilevante, il punteggio del diploma o della laurea.

Per quanto concerne l’esperienza lavorativa, oltre alla posizione ricoperta e all’incarico svolto, è vitale indicare il nome dell’impresa o delle imprese per le quali hai lavorato e le date di inizio e conclusione di ciascun incarico, palesando le funzioni principali e le responsabilità rivestite, gli obiettivi conseguiti e le abilità acquisite durante il cammino professionale.

È sempre consigliabile iniziare il CV con l’esperienza più recente, aggiungendo successivamente quelle meno recenti. Il curriculum vitae dovrebbe essere costantemente aggiornato con le nuove esperienze acquisite, i corsi formativi presi parte (anche di breve durata: corsi di 1-2 giorni hanno importanza per dimostrare l’aggiornamento costante e l’interesse per il proprio campo di lavoro): è cruciale mettere in evidenza tutte le proprie competenze e capacità.

Abilità tecniche e umane, vantaggi e svantaggi, prospettive

Hai di certo sentito dire: “Sei lo scrittore della tua vita.” Creando il tuo CV, stai attuando questa idea. Non dovresti mai temere di affermare chiaramente le tue forze e le tue aspettative per il tuo futuro professionale! È cruciale mettere in evidenza i tuoi obiettivi di carriera e le tue certificazioni più rilevanti all’inizio, e presentarle in modo che intrighino: quindi è preferibile evitare circonlocuzioni complesse o soffermarsi su dettagli irrilevanti.

“Desidero che i recruiter siano stupiti quando vedono il mio CV!”. Questo è, più o meno, l’auspicio di ogni candidato, e certamente anche il tuo. Ecco perché talvolta si tende a enfatizzare troppo alcune informazioni. Gli addetti alla selezione sono sempre diffidenti di fronte a competenze o risultati sovradimensionati. Esaltare troppo i traguardi ottenuti potrebbe incitare a interrogativi penetranti e approfonditi durante l’intervista o, peggio ancora, potrebbe compromettere un invito a colloquio. Quindi, sincerità è sempre la scelta migliore. Come affermava Karl Kraus “Alla perfezione gli mancava solo una mancanza”.

Attività extracurriculari, passatempi e passioni

L’addetto alle selezioni è quasi al termine del processo di esame dei curriculum e deve effettuare un ultimo ingaggio, i candidati sono tu e un’altra persona. Entrambi siete diplomati con lode e avete un passato lavorativo molto simile: la scelta si fa ardua! In questo scenario, sottolineare le tue abilità, la tua formazione, l’impegno nel volontariato e altre esperienze rilevanti per il ruolo a cui aspiri o che il selezionatore potrebbe valutare positivamente, possono fare la differenza per l’assunzione. Allo stesso modo, potrebbe essere produttivo anche citare nel CV incontri, feedback positivi o progetti portati a termine con successo (purché siano significativi per la posizione ambìta). Non offenderti, ma i tuoi hobby preferiti o i tuoi dettagli personali, a meno che non siano direttamente rilevanti per la posizione a cui ti candidi, non sono di grande interesse per il selezionatore che esamina il tuo curriculum. Quindi, rifletti attentamente prima di includerli.

Giustifica i periodi di pausa

Nessuno apprezza discutere le questioni che hanno interrotto il proprio viaggio educativo o lavorativo. È vero, mostrare un curriculum vitae con periodi estesi di vacuità può influire negativamente sull’applicant agli occhi del selezionatore, ma non c’è motivo di allarmarti, va bene?

Tuttavia, è fondamentale che queste fasi di quiete siano spiegate e giustificate. Ciò non implica inventare un’attività che non hai svolto: le informazioni comprese nel CV possono giustificare possibili periodi di quiete, ma devono essere verificabili. Durante l’intervista, è comune chiedere di confermare quanto affermato e di presentare dei casi pratici. Pertanto, può essere vantaggioso iniziare a rifletterci su prima di confrontarsi con il selezionatore.

Leggibilità e semplicità del CV

Stile tipografico e allestimento del CV

Il tuo CV dovrebbe offrire una rappresentazione precisa e promettente delle tue abilità e competenze distintive, pur essendo semplice e scorrevole nella lettura: ciò non vuol dire dimenticarsi del tocco artistico, ma neanche sfondare nel dimensionamento, font e colorazione dei caratteri e non impiegare mai della carta variopinta. Per rendere la lettura più agevole, si consigliano elenchi a punti e termini evidenziati in grassetto, per porre in risalto specifici elementi e catturare l’attenzione su determinate sezioni. Dentro il CV bisogna inoltre evitare di inserire lunghi testi in corsivo, che spesso risultano ostici da decifrare. In sintesi, quando sei impegnato nella composizione di un CV, dovresti sempre tenere in conto la prospettiva di chi dovrà consultarlo.

Estensione del CV

Quanto dovrebbe essere lungo il tuo CV? Copioso o conciso? Meglio equilibrato! Non ci sono criteri rigidi per quanto riguarda l’ampiezza o la brevità di un CV, ma è consigliabile che il CV non vada oltre le due/tre pagine, anche se la tua carriera è molto articolata e hai accumulato diverse esperienze lavorative.

Sbagli da evitare

Sbagliarsi è più facile di quanto si pensi, ma non disperare. In sintesi, questi sono gli errori da impedire quando stai compilando il tuo cv:

  • allegare immagini poco professionali;
  • deragliare in vaghezze e inesattezze;
  • indulgere in eccessiva verbosità;
  • indicare informazioni non veritiere;
  • ricorrere allo stesso CV per tutti i tipi di offerta;
  • trascurare dati rilevanti, incluso il tempo libero;
  • commettere refusi grammaticali;
  • utilizzare font difficili da leggere o abusare di corsivo e grassetto;
  • adottare un tono indiretto o costruire frasi troppo lunghe;
  • inserire frequentemente il pronome “io”;
  • non introdurre le frasi con verbi azionali;
  • utilizzare il passato per delineare l’attività lavorativa attuale o più vicina nel tempo;
  • adoperare il presente per descrivere incarichi terminati;
  • usare acronimi o contrazioni;
  • ripiegare su un gergo settoriale o tecnico se non pertinente al ruolo richiesto.

Un alto numero di candidati redige un unico curriculum e lo invia a massa a molteplici aziende. Questa non è una decisione saggia! Un curriculum è efficace soltanto se è adattato a ogni specifica offerta di lavoro. Presentare identità CV e lettere di presentazione alle varie società non è una soluzione produttiva: i responsabili della selezione delle risorse umane valorizzano le candidature individualizzate, che evidenziano immediatamente le competenze di un candidato in sintonia con i posti di lavoro disponibili.

Analizza il tuo CV

Hai dedicato molto tempo, sforzo ed energia alla stesura del tuo curriculum, e ne sei soddisfatto. Tuttavia, dobbiamo ammettere che è difficile avere un’opinione oggettiva su qualcosa a cui teniamo molto. Ecco perché valutare il tuo curriculum vitae può essere una delle scelte migliori che puoi fare: con l’aiuto di un amico o un parente, è possibile ottenere un secondo punto di vista sia sulla struttura che sui dettagli del tuo CV. Se la recensione proviene da qualcuno che lavora nel campo delle risorse umane, ha certamente un valore inestimabile.

Monitora le tue candidature

Quando presenti molte domande di lavoro, è saggio tenere un registro (anche su un foglio Excel) di tutti i posti per cui ti sei candidato, registrando il riferimento dell’annuncio, la fonte, l’azienda e la posizione; possibilmente il nome del destinatario dell’email inviata e la data di invio. Questo ti eviterà di essere colto alla sprovvista nel caso ricevessi un contatto telefonico dal team di selezione. Ricorda, infatti, che il colloquio di lavoro inizia già dalla telefonata: è fondamentale fare una buona impressione, apparire lucidi e mostrare di ricordare la posizione e il nome dell’azienda per cui ti sei candidato (anche se hai inviato molti CV).

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