Per lungo tempo, il limone è stato fra i protagonisti assoluti della dieta salutare.
Noto per la sua ricchezza in vitamina C, peculiarità che lo ha reso un punto di riferimento inossidabile per chi ha intenzione di proteggersi dalle infezioni stagionali, ma anche di contribuire, attraverso le scelte a tavola, a prevenire i segni dell’invecchiamento, negli ultimi anni ha visto la sua supremazia messa in ombra da un altro agrume: il bergamotto.
Considerato, ad oggi, l’agrume più costoso al mondo, è il frutto dell’omonima pianta, che cresce soprattutto in Calabria, in particolare nelle zone costiere del Mar Jonio.
Utilizzato soprattutto nell’industria profumiera, dove muove un giro d’affari che, a livello mondiale, si assesta attorno ai 150 miliardi di euro, si sta imponendo come nome insostituibile nelle scelte salutari a tavola.
Tutto merito dei suoi benefici, provati dalla scienza, che lo rendono un vero e proprio alimento funzionale.
Indice:
Cosa dice la scienza sul bergamotto?
Chiunque ami cucinare coniugando gusto, salute e, perché no, anche un aroma piacevole, dettaglio che contribuisce a rendere i piatti indimenticabili, si sarà imbattuto, di recente, in ricette che annoverano il succo di bergamotto tra gli ingredienti.
A cosa è dovuta la sua presenza? Tra i vari motivi, è possibile chiamare in causa innanzitutto i benefici dell’agrume.
Tra i vari provati dalla scienza, è possibile chiamare in causa il suo contributo alla riduzione dei valori del colesterolo.
Nell’elenco dei lavori scientifici che hanno approfondito questo aspetto è possibile menzionare una revisione, pubblicata nel 2019, e condotta da un team attivo presso l’Università dell’Illinois.
Gli esperti in questione hanno scoperto, analizzando diversi studi clinici, che i polifenoli contenuti nel bergamotto sono in grado, in vitro, di alterare i meccanismi dell’AMPK, enzima che ha il compito di regolare il metabolismo energetico, con un ruolo fondamentale nel controllo dei livelli di colesterolo.
Per amor di precisione, ricordiamo i benefici relativi sia alla riduzione del colesterolo totale, sia alla diminuzione dei valori di quello LDL, il tutto in campioni di pazienti con diagnosi di ipercolesterolemia.
Il potere dell’aroma
Come già accennato, quando si parla del bergamotto e del suo impatto positivo sulla qualità della vita è necessario considerare anche il suo aroma piacevole.
Non si tratta di un semplice stimolo sensoriale gradevole, ma di un alleato della qualità della vita.
A dimostrazione di ciò è possibile chiamare in causa il risultato di numerosi studi recenti che, concentrandosi in particolare su problematiche come lo stress e la cattiva qualità del sonno.
Come sottolineato dai risultati di uno studio crossover che ha coinvolto 48 studenti universitari e che è stato pubblicato nel 2023 e condotto da una equipe di esperti dell’Università di Hoshi, in Giappone, usare olio essenziale di bergamotto prima di mettersi a letto contribuisce a rilassare sia la mente, sia il corpo, con tutti i vantaggi del caso per quanto riguarda il raggiungimento di uno stato di sonno profondo.
Se inalato una volta svegli, aiuta anche a migliorare l’umore.
Il successo del bergamotto nel mondo food
Come già accennato, negli ultimi anni il bergamotto sta guadagnando grande successo come ingrediente di diversi piatti di alta cucina. Lo stesso si può dire per il suo succo.
L’agrume ha iniziato a essere conosciuto nei secoli passati grazie ai francesi, che lo utilizzano ampiamente da secoli come ingrediente base per l’acqua di Colonia.
Nel XIX secolo, veniva impiegato anche per la preparazione dei tè tipici inglesi.
Di recente, proprio grazie alle ricerche scientifiche, si è imposto come ingrediente in cucina.
Ricco di antiossidanti, vitamina C e flavonoidi in particolare, contribuisce agli aspetti benefici ricordati nelle righe precedenti, ma anche alla riduzione degli stati infiammatori e alla prevenzione, proprietà scoperta grazie a ricerche recentissime, di una malattia come l’osteoporosi, tipica della terza età.
I grandi numeri nella pasticceria
Il bergamotto e il suo succo, grazie in particolare a grandi nomi del settore che si stanno spendendo per regalare ulteriore fama al prodotto, sono utilizzati tantissimo nel settore della pasticceria, un ambito che, negli ultimi tempi, è stato interessato da una vera e propria rivoluzione tra maggiore attenzione alla salute, ricerca di un appagamento sensoriale totale e valorizzazione degli ingredienti tipici italiani, anche in ottica di sostenibilità.
Particolarmente vantaggiosa per i professionisti della pasticceria è la possibilità, attraverso il bergamotto, di realizzare le medesime preparazioni a cui si presta il limone.
Dal punto di vista prettamente sensoriale, sia l’agrume fresco, sia il suo succo, sono in grado di esaltare i sapori del dolce.
A riprova di quanto l’interesse verso questo dettaglio sia alto, basta ricordare un grande cambiamento rispetto al passato.
Se, fino a qualche anno fa, il gold standard prevedeva il fatto di guarnire il dolce di turno con un ricciolo di scorza, oggi l’agrume con la sua scorza o il succo sono ingredienti spesso imprescindibili nelle varie preparazioni.
L’appuntamento del 23 giugno
Le prossime settimane saranno particolarmente importanti per l’epopea del bergamotto. Come mai? Il 23 giugno, infatti, è fissato il termine per i tre mesi di tempo concessi dal TAR per l’estensione della denominazione DOP anche al frutto (l’olio essenziale l’ha conquistata da tempo).
Tutto questo è il risultato di un ricorso presentato dal Consorzio del Bergamotto, istituito nel lontano 1931 inizialmente con il nome di Consorzio Produttori Bergamotto.
A quattro anni dal raggiungimento di un altro importante traguardo, ossia l’ottenimento del marchio Igp, questo fantastico agrume, tra i capisaldi dell’economia della provincia di Reggio Calabria, si mira sempre di più a svincolare il giro d’affari dei produttori da quello industriale del mondo delle essenze.
L’obiettivo finale è quello di arrivare ad aumentare il valore del prodotto fresco, in modo da garantire un reddito adeguato ai lavoratori della filiera, che si impegnano ogni giorno per coltivare un agrume che è tutto tranne che semplice far prosperare.
Questo risultato porterebbe nuova linfa anche al turismo che, sia dall’Italia, sia dall’estero, vede un numero sempre crescente di persone interessate a scoprire i distretti degli ingredienti tipici del food & beverage.
Non resta che attendere per vedere cosa riserverà il prossimo futuro a un prodotto italiano che, come pochi, è in grado di regalare benessere totale tra fisico e mente.