Salute e BenessereSaluteCome impiantare un dente? Tutte le principali soluzioni dell’implantologia dentale

Come impiantare un dente? Tutte le principali soluzioni dell’implantologia dentale

Quando si perde un dente, anche uno solo, si possono incontrare delle difficoltà a masticare, parlare, sorridere. In questi casi la soluzione è un intervento di implantologia dentale pensato per riuscire a restituire il sorriso e soprattutto riportare la dentatura al suo stato ottimale.

L’implantologia dentale prevede interventi che vanno a sostituire la radice del dente con una struttura artificiale che si integri perfettamente con l’osso.

La vite implantare, in titanio o zirconio, viene inserita nel mascellare o nella mandibola e diventa parte di essa attraverso un processo chiamato osteointegrazione. Una volta completata questa fusione, su di essa si applica la protesi, che riproduce il dente in forma e funzione.

Come funziona l’intervento?

Quando bisogna sottoporsi a un intervento odontoiatra per poter impiantare un dente è necessaria una visita pregressa e delle analisi che permettono di comprendere in modo corretto quale sia lo stato di salute della bocca.

Durante la visita di controllo il medico verifica l’occlusione, la salute delle gengive, la quantità e la qualità dell’osso disponibile. Effettua poi una radiografia panoramica che serve a controllare la morfologia della mascella e della mandibola, per poter successivamente procedere all’intervento.

Un intervento di implantologia dentale avviene in anestesia locale, durante questo l’odontoiatra si occupa prima dell’incisione della gengiva e successivamente prepara l’alloggiamento nell’osso per inserire la vite.

Dopo aver inserito la vite, si attende il processo di osteointegrazione che richiede di solito qualche settimana, e infine, quando il processo si è concluso si procede all’applicazione della protesi definitiva.

Impianti dentali senza bucare l’osso

Una delle innovazioni più significative degli ultimi anni è rappresentata dagli impianti dentali senza bucare l’osso.

Si tratta di procedure pensate per chi ha perso una quantità importante di osso mascellare o mandibolare, rendendo impossibile l’inserimento tradizionale della vite.

In passato, la soluzione consisteva in lunghi interventi di rigenerazione ossea o trapianti. Oggi, invece, l’implantologia senza osso consente di evitare queste fasi intermedie, riducendo l’invasività e i tempi complessivi del trattamento.

In questi casi non si pratica una perforazione dell’osso, né un’incisione profonda: l’impianto viene fissato sfruttando aree anatomiche ancora solide, oppure ricorrendo a supporti alternativi.

Il vantaggio è duplice: il trauma chirurgico si riduce notevolmente e, di conseguenza, anche il dolore post-operatorio. Il recupero è rapido, il gonfiore minimo e non sono necessari interventi aggiuntivi.

 Inoltre, il rischio di complicanze si abbassa sensibilmente, poiché l’impianto viene posizionato in modo meno aggressivo per i tessuti.

Le principali tecniche dell’implantologia senza osso

Le procedure più conosciute rientranti in questa categoria sono All-on-4, All-on-6, Zygoma e Hybrid. Ciascuna risponde a necessità diverse, ma tutte mirano a restituire una dentatura fissa e stabile senza ricorrere a innesti ossei complessi.

La tecnica All-on-4 prevede l’inserimento di quattro impianti in punti strategici dell’arcata, in modo da sfruttare al massimo l’osso ancora presente. È una soluzione indicata soprattutto per l’arcata inferiore, dove l’osso, pur ridotto, mantiene una buona densità.

Con la All-on-6, invece, gli impianti sono sei. La maggiore distribuzione dei punti di ancoraggio garantisce una stabilità superiore e una ripartizione più uniforme dei carichi masticatori. È una tecnica molto indicata per l’arcata superiore, dove l’osso può essere più fragile o ridotto.

Nei casi in cui la perdita ossea è particolarmente estesa, l’alternativa è rappresentata dagli impianti zigomatici. In questo caso, la vite non viene inserita nel mascellare ma nell’osso zigomatico, situato nella parte superiore dello zigomo. Questa struttura, più densa e resistente, consente di ancorare saldamente la protesi anche in assenza quasi totale di osso alveolare.

L’impianto Hybrid è una tecnica più recente che combina i principi dell’implantologia osteointegrata e di quella sottoperiostea.

L’obiettivo è adattarsi alle diverse condizioni anatomiche, offrendo una soluzione su misura nei casi in cui l’osso varia per densità o conformazione lungo l’arcata. È una scelta personalizzata, che unisce stabilità e rispetto dei tessuti.

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